Come innovare tecnologicamente le mPMI italiane

Come innovare tecnologicamente le mPMI italiane

4 Marzo 2024 Off Di lanotiziadelgiorno

In Italia il problema sociale primario è la bassa produttività delle mPMI. Tuttavia la soluzione, rappresentata fondamentalmente dall’innovazione, sembra essere un tesoro ben custodito anziché un bene condiviso. Le micro e piccole aziende, ancora lontane da questa prospettiva, si trovano di fronte a una sfida: come introdurre l’innovazione? Chi si impegnerà a tracciare il cammino verso questo nuovo mondo? In modo paradossale, emerge la necessità di un “Raccomandato”, un “cugino competente” per avviare un processo di meritocrazia e democratizzazione di servizi ad alto valore aggiunto, come la consulenza di sviluppo, e renderla alla portata di tutti in breve termine. 

«L’improduttività delle micro, piccole e medie imprese (mPMI) rappresenta il primo e principale problema dell’Italia, con riflessi significativi anche in ambito sociale – sostiene Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry, Consulente Paziente e Il Raccomandato – L’innovazione, fondamentale per il progresso economico, si scontra spesso con ostacoli strutturali, tra i quali l’inadeguatezza dell’offerta, per costi ed approccio, del terziario avanzato verso questo target di imprenditori molto emotivi e sfiduciati, attaccati alla logica della famiglia, dell’amico e del cugino per fare le cose. Questo si aggiunge al timore, da parte del piccolo imprenditore, di avviare un primo contatto verso un mondo ignoto, troppo distante come quello delle università, dei centri di ricerca, dei palazzi istituzionali e dei consulenti troppo “americanizzati” anche nel prezzo, comportando una frattura sempre più ampia tra il mondo della consulenza, in senso lato per lo sviluppo, e quello dei piccoli imprenditori».

«L’improduttività dovuta alla mancanza di innovazione – continua Marco Travaglini – ha conseguenze rilevanti, tra cui la precarietà, la bassa natalità, le disuguaglianze ed un aumento dell’evasione fiscale. Affrontare questa sfida diventa pertanto essenziale per il Paese, per stimolare la crescita economica e creare un ambiente favorevole allo sviluppo: in un momento di coperte corte per spese correnti da una parte, e di fondi per progetti dall’altra, c’è bisogno di una mediazione progettuale e consulenziale visionaria, di facile reperibilità e messa in atto per i milioni di imprenditori sotto i 10 dipendenti rimasti al solo prodotto. È in questo scenario che nasce la necessità di fatturare e generare PIL per loro stessi e per tutto il Paese aggregato, con una logica di indipendenza imprenditoriale, uscendo fuori dalla manovalanza del ‘900 che li pone alla stregua dei pochi gruppi oligopolistici che creano valore aggiunto».

Per affrontare questo problema dell’improduttività e il mismatch tra domanda e offerta di consulenza e servizi a valore aggiunto per le mPMI nasceIl Raccomandato, un’iniziativa proposta da Mama Industry. Questa piattaforma innovativa mira a promuovere un nuovo approccio all’innovazione e all’impresa, puntando a superare con logica di umanità e connessione tra persone le barriere economiche ed emotive che spesso impediscono il primo contatto tra micro e piccole imprese e professionisti competenti.

Il Raccomandato è un progetto di ricerca con soggetti autorevoli che si fonda su una community di “Consulenti Pazienti” altamente selezionati e motivati, pronti ad offrire non solo la loro expertise professionale e trasversale ma anche umanità e supporto emotivo a imprenditori spesso demotivati, disorientati, stanchi e disorganizzati, ma (allo stesso tempo) desiderosi di affrontare le sfide legate al cambiamento. Questo approccio ha l’obiettivo di creare fiducia favorendo un progressivo investimento in innovazione. 

«In questa piattaforma l’imprenditore può incontrare il suo “Raccomandato” ideale tra i nostri Consulenti Pazienti – afferma Marco Travagliniattraverso un sistema scientifico di matching basato sulle affinità personali oltre che imprenditoriali e tecniche, validato da partnership come l’Università di Verona, quella di Bologna e il GSSI de L’Aquila. Inizia con questo primo passo certo, con la persona più “giusta”, e adeguata al caso e alla persona-imprenditore, un percorso di circa 3 ore, a basso costo emotivo, economico e di tempo, che conduce a risultati misurabili, diffondendo cultura d’impresa con una pre-consulenza orientata alla “Consapevolezza” per un primo approccio all’innovazione. Abbiamo giocato sul nome “Il Raccomandato” dandogli però una connotazione positiva, perché promuove, in modo paradossale, la meritocrazia tra le mPMI, facilitandone l’accesso a servizi a valore aggiunto prerogativa delle grandi aziende. Il Raccomandato, infatti, offre a tutti l’opportunità di entrare in un nuovo mondo, dove la competenza è valorizzata e ogni imprenditore, anche chi produce pane sul territorio, può investire in innovazione con pochissimi euro, poco tempo da dedicare e bassa fatica, grazie al supporto di una persona adeguata al suo progetto, un “cugino competente”. Si tratta di un passo concreto verso un futuro in cui la collaborazione, la condivisione di conoscenze e la fiducia diventano i pilastri sui quali si fonda il successo delle imprese italiane. L’invito è a compiere questo primo passo insieme con “Il Raccomandato”».

Fonte: comunicato stampa